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MAGGIO 2015

      Curiosità
       Nell'edizione 2015 torna anche la maglia nera e una è dedicata a Puccini e Butterfly
     Giro d'Italia, la storia della maglia rosa

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Se la prima edizione del Giro d’Italia risale al 1909, la storica maglia rosa che ne è diventata il simbolo distintivo fu introdotta in realtà nel 1931 perché il pubblico potesse riconoscere il leader della classifica generale. Una maglia che nel tempo è diventata uno dei capi più ambiti nella carriera di un ciclista professionista e indossarla anche solo per un giorno può dare un senso a una intera stagione.
La Maglia Rosa è sinonimo di tradizione e per i significati storici che porta con sé non poteva che essere realizzata da un’azienda con un passato alle spalle altrettanto significativo: Santini Maglificio Sportivo, punto di riferimento internazionale nell’abbigliamento tecnico da ciclismo che quest’anno festeggia il suo cinquantesimo anniversario. Da più di 20 anni l’azienda bergamasca sviluppa le maglie del Giro d’Italia, confermando l’anima tutta italiana della corsa “Rosa”.
Le maglie di quest’anno sono state disegnate da Lebole, sinonimo di eleganza e stile italiano, e prodotte da Santini: rappresentano la sintesi del know-how dell’azienda bergamasca e incarnano le tecniche più moderne in fatto di soluzioni tessili innovative in grado di garantire leggerezza, traspirabilità e una vestibilità perfetta per una performance d’eccellenza.
Le quattro maglie riservate ai leader - la maglia Rosa Balocco al leader della classifica generale, la maglia Azzurra Banca Mediolanum per il migliore nella classifica della montagna, la maglia Rossa Algida per il leader della classifica a punti e la maglia Bianca Eurospin per il corridore leader della classifica giovani – sono arricchite dai dettagli in Cyber Rider, un tessuto di particolare elasticità e dal caratteristico aspetto “lucido/opaco” che, insieme ai polsini tagliati a vivo con effetto grippante, ne completa l’effetto aerodinamico. La zip invisibile e il piping a contrasto colore lungo i fianchi e sul retro danno un look tecnico quanto impeccabile ai capi rappresentativi del Giro.
Oltre a questi capi “must”, Santini ha realizzato una linea dedicata al Giro d’Italia disponibile per il pubblico di appassionati e che vede protagonista un “oggetto” molto particolare: la leggendaria Maglia Nera.

La leggenda della Maglia Nera

C’era un tempo in cui nel ciclismo non si competeva solo per arrivare primi al traguardo, ma anzi l’onore e la gloria destinati al primo corridore erano spesso accompagnati dalla curiosità di un premio di minor prestigio, ma altrettanto ambito: l’ultimo posto in classifica. Al corridore che otteneva questo risultato “al contrario” spettava infatti la Maglia Nera, un premio che fu istituito nel 1946 e che continuò fino al 1951, dando esito a innumerevoli sorprese e a una tradizione decisamente affascinante, fatta di finte forature, incidenti meccanici e infiniti stratagemmi ideati con il solo scopo di tagliare il traguardo per ultimi.
Dove finisca la verità e dove inizi la leggenda non importa, quello che è certo è che la Maglia Nera rimarrà sempre un simbolo del ciclismo d’altri tempi. Un’epoca che Santini ha voluto onorare realizzando una versione della Maglia Nera per tutti gli appassionati di ciclismo.

Le maglie speciali

Oltre alla leggendaria Maglia Nera, Santini ha voluto inserire nella sua neonata collezione un omaggio alle tappe più suggestive dell’edizione 2015 del Giro, creando quattro maglie dal design unico ispirate alla storia e alle bellezze dei luoghi attraversati.

Dedicato a Butterfly
La tappa numero 5 LA SPEZIA – ABETONE – i corridori percorreranno 17,3 km di pura salita con l’ultima parte che li vedrà affrontare un dislivello di 928 metri sull’Abetone. Ma l’Abetone non è solo salita: nell’estate del 1903 Giacomo Puccini compose la Madama Butterfly proprio qui, ed è ad essa che è dedicata la farfalla rossa che spicca nel design di questa maglia e che vola nel verde intenso degli abeti di montagna. .


 

 

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