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Simone Lubrani
Parliamo di argomenti
di grande interesse per la nostra salute. Lo facciamo con
questa intervista
al dottor Hervé Dal Zotto, che a Montecatini svolge
la sua attività professionale alla casa di cura
«Santa Rita». Parliamo oggi di protesi dell'anca e
della sua longevità
Per quale motivo si può
migliorare la longevità di una protesi totale di
anca?
Il principio stesso di scivolamento fra le due parti che
costituiscono la protesi di anca genera una coppia di
sfregamento e conseguentemente un'usura. Tale usura riguarda
attualmente soprattutto l'inserto di polietilene, il quale
può provocare il fallimento della protesi per due
meccanismi: l'usura meccanica e conseguentemente la rottura
del polietilene; la costituzione di un
«granuloma». Infatti le cellule macrofagiche
tentano di riassorbire le particelle di polietilene che si
liberano in seguito all'usura formando un tessuto aggressivo
per l'osso: il granuloma, il quale può essere
all'origine di un riassorbimento osseo e di una
mobilizzazione della protesi.
Tutti questi fenomeni diminuiscono la
durata di vita di una protesi?
Sì: secondo l'uso meccanico che viene fatto, una
protesi di anca può durare, salvo complicazioni, dai
dieci ai quindici anni.
Ma si potevano prevedere le
complicazioni di cui ci ha parlato?
Si, poiché già J. Chanley nel suo libro
pubblicato nel 1979 basandosi su venti anni di esperienza
evoca questo problema analizzando tre tipi di coppie:
metallo/teflon, initilizzabile a causa dell'usura del
teflon; metallo/polietilene, utilizzata per numerosi anni;
ceramica/ceramica, per la quale l'esperienza all'epoca era
insufficiente.
Chi ha sviluppato la coppia in
ceramica?
Il merito va a Boutin il quale, già prima del 1979,
aveva dato inizio alla sperimentazione.
Quali sono i suoi vantaggi
attuali?
La coppia ceramica/ceramica, cioè con testa ed
inserto in ceramica, risolve numerosi problemi: quello
dell'usura; infatti le ceramiche attuali si consumano di
meno di 1 mm ogni 20 anni; quello del granuloma:
poiché le particelle rilasciate sono infinitamente
meno numerose e poiché la ceramica è meno
tossica del polietilene; quello della coppia di sfregamento:
molto inferiore rispetto alle altre al punto che si
può arrivare a dei diametri di testa superiore (32
mm) senza pericoli, migliorando così la
stabilità.
Effettivamente, di cosa è
composta questa ceramica? Non è un po' fragile?
Si tratta di un ossido di alluminio, ed
effettivamente le prime ceramiche potevano rompersi sotto
l'effetto di un trauma, mentre attualmente il miglioramento
tecnico rende questa complicazione molto rara.
Si tratta allora di una protesi
perfetta?
Sfortunatamente no, poiché la ceramica risolve un
problema che è quello dell'usura, anche se è
vero che in assenza di problemi di fissazione della protesi
si trovano delle protesi con coppia in ceramica che hanno
venti anni. Si può dunque onestamente sperare in una
durata che possa raggiungere i trenta anni. Ciò
consentirebbe di attuare un intervento di protesi su persone
giovani con più serenità anche se comunque con
prudenza.
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