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Roberto Pinochi
Il
2013 si prospetta come un anno di grandi appuntamenti per
Montecatini. La mondanità e l'eleganza di Miss Italia
si abbineranno con il fascino e l'agonismo dello sport, e il
Campionato del Mondo di Ciclismo occuperà la prima
fila fra gli eventi di richiamo internazionale. Due altre
occasioni non possono essere però messe in sordina, e
Montecatini dovrà adoperarsi a ogni livello per
onorare anniversari memorabili. Cominciamo, per fare
qualcosa di diverso, dal secondo: nel 2013 cadrà il
centenario della creazione del caffé concerto
Gambrinus, cioè l'allestimento del loggiato da parte
dell'architetto Giulio Bernardini e l'istituzione ufficiale
dell'arena per la musica. Nel giugno del 1913, infatti, "il
bar", come venne velocemente battezzato, aprì i
battenti sotto il loggiato della Locanda Maggiore. Non
dubitiamo che la ricorrenza sarà celebrata
degnamente, ripercorrendo la fase iniziale del locale per
giungere al periodo di massimo splendore, negli anni '60-70,
quando si alternavano sulla sua pedana gli artisti italiani
più famosi.
L'anniversario che rivestirà un significato
più profondo è però il bicentenario
della nascita di Giuseppe Verdi. Sarà bene non
dimenticare che quando il Maestro arrivò a
Montecatini (meglio, ai Bagni) alla fine di giugno 1882 le
Terme stavano quasi per dichiarare bancarotta: il bando
dell'Intendenza di Finanza della Provincia di Lucca che
metteva all'asta per 29 anni fonti, stabilimenti, locande,
magazzini (deposito cauzionale di 50.000 lire) al canone
d'affitto annuo di 24.000 lire per il primo decennio, era
già andato deserto per due volte. Pochi intravedevano
l'affare, ma quando Verdi sbarca dal treno alla stazione dei
Bagni per la prima volta provenendo da Firenze la musica
(è il caso di dirlo) cambia repentinamente: tutti
vogliono ammirare il Maestro, incrociarlo per strada e alla
fonte, magari sfiorarlo passeggiando, bere l'acqua che lui
beve mantenendosi giovanile e attivo. Montecatini spicca il
volo, le offerte per la gestione si moltiplicano, fra le
tante anche quella del commendator Cirio di Napoli.
Non ripetiamo qui la storia che ne seguì, con alti e
bassi che però sfoceranno, alla fine del secolo,
nello splendido periodo delle Terme legato al nome di Pietro
Baragiola, Giulio Bernardini, Pietro Grocco. Come può
ora Montecatini sdebitarsi seppur parzialmente della
predilezione che Verdi ha mostrato per quasi un ventennio
per la città, contribuendo con la sua presenza
all'esaltazione delle acque e alla diffusione del nome di
Montecatini in Italia e nel mondo? Già oltre un
secolo fa, dopo la morte del Maestro, gli uomini più
illustri della città, e gli amici di Verdi che con
lui si ritrovavano ai Bagni (gli scultori Giulio Monteverde
e Raffaello Romanelli, Antonio Mordini, Menotti Garibaldi)
avevano proposto di innalzargli un monumento da inserire nel
parco, perché potesse continuare a vegliare
bonariamente su Montecatini e sui suoi ospiti.
Ancora oltre mezzo secolo fa, nel 1952, il professor
Francesco Giugni (insieme a Giosuè Pacini, che di
Verdi era stato solerte accompagnatore) al termine di un
congresso europeo di medicina svoltosi a Montecatini,
auspicava che "la memoria di Giuseppe Verdi sia mantenuta
viva a Montecatini
erigendogli una statua di bronzo che
lo rappresenti come fu visto qui per tanti anni, col
cappello a larga tesa, il giacchettone nero a doppio petto,
l'ombrello di cotone a manico ricurvo
il Sindaco di
Montecatini, la Società delle Terme, quella degli
albergatori e tutti gli Enti della città
accoglieranno certo l'invito per la realizzazione di questo
doveroso ricordo a Giuseppe Verdi
" Sono passati invano
altri decenni, ma stavolta non possiamo tirarci indietro,
troppo coinvolgente dovrà essere la ricorrenza del
bicentenario per mancare l'occasione prospettata ormai in
troppe circostanze vanamente. E' il momento che Montecatini
si ricordi del suo ospite più illustre e fedele, e ne
illustri la memoria con un monumento degno del "cigno di
Busseto".
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